<<indietro - zurück                 index                 avanti - weiter >>

 

Scambio di raggi solari

tra la Svizzera ed il Perù 

 

Info Nr. 4 - Aprile 2003

 

 

Progetto solare sull’altipiano Andino.

Alla riscoperta del Dio sole tra Cuzco ed il lago Titicaca.

 

 

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

 

Alcuni penseranno, ci siamo, adesso ai due alpaca gli ci sono partiti i fusibili, sarà la prolungata mancanza di ossigeno?. No. Stiamo benissimo e siamo dell’idea che non ci dobbiamo limitare a solo un certo periodo dell’anno ad esprimere il nostro amore per il prossimo e gridare la pace nel mondo, soprattutto in un momento come questo.

 

 

Lontani dalle amate/odiate Bahnohfstrasse di Zurigo e Piazza Riforma di Lugano effettivamente il Natale è stato assai speciale. Un gran bel Natale passato bevendo una tazza di cioccolata calda per le vie di Yauri, aiutando ai pompieri a preparare e servire 3'000 porzioni di cioccolata calda a bimbi che per ore aspettavano impazienti quella che per molti sarà la unica tazza di cioccolata calda fino al prossimo Santo Natale. Noi ricchi ci siamo permessi un bel panettone. Per i regali qualcuno ha comunque atteso fino all’inizio di gennaio e lì ci ha dato dentro di brutto.

 

Raddoppio di stipendio

Questo è esattamente quello che il nuovo sindaco della provincia di Espinar, eletto lo scorso novembre ha deciso assieme ai suoi assessori. Dopo una lunga ed estenuante campagna elettorale ed un sacco di promesse per il popolo ecco che il caro e dolce difensore del popolo si fa lievitare lo stipendio da 1’250.- a 2’500.- CHF.

 

 

Ricordiamo qui che lo stipendio medio di un docente è di circa 400.- CHF mensili. Il “bello” della cosa è che la lievitazione degli stipendi sembra sia una malattia tremendamente contagiosa ed abbia affettato tutto il Perù.

 

 

A rigor di logica la “junta popular” (movimento popolare) resasi conto della situazione si è raccolta sulla piazza principale e ha gridato il suo disaccordo in faccia al neoletto il quale si è tranquillamente rifiutato di lavorare per lo stipendio del sindaco uscente ed è rimasto fermo sulla sua posizione. Evviva la democrazia, se il popolo si solleva, bastoniamolo, tanto ci han fatto l’abitudine. Effettivamente la repubblica del Perù l’ultimo 28 di luglio ha festeggiato i suoi 181 anni di indipendenza ma la democrazia?

 

Democrazia ancora in fasce?

Da buoni svizzerotti democratici ci abbiamo messo quasi un anno a capire che la democrazia del Perù è mooolto giovane, la sua età varia dai 2 ai 30 anni. Effettivamente i punti di vista sono diversi, si può parlare di democrazia in Perù dalla fine degli haciendados o dalla fuga del despota Fujimori? Gli haciendados erano i terratenenti, i quali tenevano gli indios (popolazioni nativa) ai loro ordini. Questi schiavi erano obbligati a lavorare la terra per il padrone e qualsiasi tipo di istruzione gli era negata per impedire loro di ribellarsi. La situazione cominciò a cambiare negli anni sessanta con la riforma agraria dove si ridistribuirono le terre ai campesinos. Fù un lungo e doloroso processo che tuttora mostra le sue ferite. Chiaramente anche durante il governo di Fujimori di democrazia non si poteva proprio parlare visto che si passava da un broglio elettorale all’altro ed ogni negozio si sviluppava a partire dalle mazzette di dollari che giravano sotto il tavolino. Cara e dolce democrazia che scivola una volta di quà ed una volta di là.

 

Le bucce di banana

L’attuale governo sembra assai democratico, non è comunque difficile scrollarsi di dosso un passato tanto violento e movimentato, soprattutto per Toledo il quale sembra trovarci gusto a scivolare sulle bucce di banane peruane. Un paio di esempi? Quattro mesi fa, dopo mesi di tira e molla Toledo riconosce di avere una figlia tenuta da una relazione extraconiugale, ma cosa succede nel “giorno della mamma”? Toledo fa un bel discorso e dice di avere una sola figlia, quella nata dal matrimonio con la sua consorte Eliane Karp e si dimentica della sua seconda figlia. Altra buccia che tuttora scotta è la posizione del presidente Toledo rispetto all’attacco criminale all’Irak perpetuato dalle forze americo-inglesi. L’86% della popolazione peruana è contro questa aggressione ma Toledo non osa pronunciarsi ne pro ne contra il mostro americano. Chiaramente ciò non è tutta colpa di Toledo visto che la politica estera americana (diciamo pure del Banco Mondiale) è esattamente quella di tenere al guinzaglio i paesi con difficoltà finanziarie.

 

Siamo in difficoltà finanziarie

Effettivamente non si può dire che il Perù navighi nell’oro, ma dove sono le problematiche? Beh, un grande “aiuto” il Perù lo riceve dalle transnazionali che si installano nel paese, per esempio nel campo delle mine, estraggono il minerale, non pagano alcuna tassa, elaborano il minerale all’estero e lo importano poi elaborato vendendolo a prezzi esorbitanti, ecco creato il debito estero. Oppure ecco il dolce esempio di Telefonica, impresa spagnola che tiene il monopolio della rete telefonica del Perù, adotta tariffe che sarebbero esorbitanti persino in Europa e non paga le tasse. Ed eccoci qui con un paese che tiene un debito estero di 20 miliardi di dollari, equivalenti al 45% del PIL (Prodotto Interno Lordo). A questo punto ci chiediamo perché i paesi che tengono debiti esterni tanto elevati (sembra che diversi paesi in Africa con il PIL non riescono a pagare gli interessi del debito estero!) non possono dichiarare fallimento e rifiutarsi di pagare così il debito?. Chiaramente a questo punto si deve o si dovrà parlare di trasparenza, scoprire le carte sul tavolo da gioco e qui vogliamo essere esempio.

 

Dove vanno a finire i franchetti?

Per non tenervi a lungo sulle spine diciamo che in totale l’anno scorso abbiamo utilizzato 39'000.- CHF. Con questi soldi siamo riusciti a rendere abitabile una casa che si trovava sotto forma di una costruzione grezza, ci abbiamo messo un paio di mobili e ci siamo nutriti. Senza dimenticare delle decine di corsi teorici tenuti nella provincia con più di un migliaio di persone e la dozzina di corsi pratici svolti nel nostro domicilio. Vista la nostra politica di Santo Tommaso con questa cifra ci siamo costruiti una serra, un riscaldamento solare attivo, diversi tipi di cucine, essiccatoi e docce solari, abbiamo così toccato con mano che queste tecnologie funzionano alla grande. Senza dimenticare le spese di trasporto, le spese di comunicazione ed i diversi incontri organizzati dalla BMI (Bethlehem Mission Immensee) alfine di conoscerci ed organizzarci. Non da ultimo costa anche la nostra partecipazione alle differenti ferie agropecuarie dove possiamo dare sfoggio di tutte le differenti tecniche che abbiamo a disposizione e che funzionano nella zona.

 

Ma cosa funziona veramente?

Dopo un annetto, il 18 febbraio u.s. abbiamo festeggiato il nostro primo compleanno a quota 4’000msm, possiamo dire che la situazione sanitaria della zona si può e si deve migliorare con l’aiuto di semplici e funzionali artefatti solari. La maggior parte delle infermità sono dovute al freddo ed alla malnutrizione. Noi ci diamo dentro di brutto per migliorare ciò e gli intenti non mancano, i risultati sono buoni. La ultima esperienza interessante è stata quella di produrre un tipo di carne secca di agnello e alpaca. Visto che qui nel campo quando si macella un animale non ci sono frigoriferi per mantenere a lungo la carne, si deve trovare un metodo di conservazione. Attualmente, o meglio detto già gli Inca producevano il ch’arki, carne avvolta in sale grezzo ed essicata all’aria aperta. Con gli essiccatoi cerchiamo di migliorare questo metodo di essiccazione introducendo la carne in scatole semi-ermetiche dove le mosche non possono entrare e la carne non si deve salare in modo eccessivo, anzi la si può arricchire con spezie. Le docce, durante tutto l’anno forniscono dai 40 ai 60 litri di acqua a 30°C-50°C che ti da più voglia di lavarti che non l’acqua a 5°C. Le cucine funzionano assai bene, la difficoltà qui risulta il cambio d’abitudine della cucina artigianale. Nel frattempo nella serra sono quasi maturi i primi pomodori, le fragole producono tutto l’anno ed il resto degli ortaggi mette a dura prova le nostre capacità erbivore. Non ci credete? Le soluzioni sono due o ci visitate o vi incollate in fronte al televisore ed attendete nostre nuove.

 

Alfonso Zipoli el fotografo

Effettivamente abbiamo avuto l’onore ed il piacere di conoscere e di accogliere fra di noi il fotografo bellinzonese di fama internazionale Alfonso Zipoli accompagnato dal suo assistente Andrea Rossi. Durante una decina di giorni a dir poco intensi abbiamo girato alcuni “barrios di Lima” abbiamo visitato la zona del Cusco e la provincia di Yauri. A detta di Alfonso i risultati son buoni e potrete apprezzarli alla TSI durante Pasqua oppure visitando la mostra fotografica che girerà per il Ticino verso novembre. Lo scopo di Alfonso è stato quello di raccogliere immagini di vita quotidiana nei diversi ambienti peruani. Per noi è stato molto interessante vedere e mostrare il Perù attraverso le lenti di una macchina fotografica. Discutendo e mirando il mondo con Alfonso ci siamo resi conto una volta di più che la soluzione per il popolo peruano non è la fuga verso le città e non è nemmeno la politica dell’assistenzialismo. Il popolo deve crescere con le proprie mani.

 

Assistenzialismo? Mai e poi Mai

Durante i corsi ed i differenti incontri ai quali partecipiamo diciamo sempre che noi siamo parte di una organizzazione di collaborazione allo sviluppo tanto cattiva che non regala niente. La gente all’inizio ci guarda in modo strano e poi accetta l’idea che quella del regalare è una politica a doppio taglio. Un amico diceva giustamente “il dolce veleno dei regali”. Effettivamente non c’è politica migliore per sottomettere un popolo che di abituarlo ai regali. Con i regali la gente perde la voglia di lottare, perde la autostima e si siede ai bordi della strada ad aspettare il benefattore. Ebbene la nostra politica è quella della lotta, dell’autostima, principi che nel popolo andino sono stati messi in letargo. La cultura andina non finisce comunque di stupirci e siamo convinti che con il tempo e con la lingua quechua capiremo e ci faremo capire al meglio dai campesinos.

 

Noqayku runasimita rimayku

“Noi parliamo la lingua del popolo”. Partendo dall’idea che in una lingua si nascondono le radici di un popolo, Andrea a fatto da apripista nell’apprendimento della lingua degli Inca e Luciano ha seguito a distanza di qualche mese. Negli ultimi otto mesi durante i quali abbiamo offerto diversi tipi di corsi, ci siamo resi conto che i partecipanti sono per la maggior parte persone che già tengono una istruzione relativamente buona per la zona. Molte volte si sono presentati professori e studenti. La cosa è più che positiva, il fattore moltiplicativo è molto elevato. Ricordandoci però che la nostra opera deve essere rivolta ai più bisognosi, ecco tuffarci nell’ affascinante mondo inca per tentare di avvicinarci il più possibile ai campesinos più bisognosi della provincia i quali in molti casi non hanno ricevuto nessun tipo di istruzione e lo spagnolo non lo capiscono ma non osano dirlo. La tecnologia dicono non abbia limiti e frontiere e si deve continuare a camminare, fermarsi significherebbe retrocedere. Ci siamo dunque permessi il lusso di comperare una installazione di pannelli fotovoltaici.

 

Musica per il futuro

Guardando al futuro ci siamo dunque permessi questo investimento folle (680.-u$), perché?. Più del 70% della popolazione della provincia non possiede energia elettrica in casa. Secondo un nostro sondaggio, di questo 70 e rotti per cento la maggior parte tiene molto interesse nell’energia elettrica. Ci siamo dunque decisi ad acquistare una installazione pilota. La nostra idea è quella prima di tutto di istruire la gente sull’uso, la manutenzione ed i costi di questo tipo di energia. Nei prossimi mesi formeremo dunque delle persone che ci aiuteranno a “maneggiare” questo tipo di tecnologia dopo di che inizieremo a noleggiare questa installazione a famiglie o gruppi di famiglie che ne faranno richiesta e che ne pagheranno il noleggio anticipatamente. Tramite un sistema di monitoreo continuo tenteremo di definire pregi e difetti di una installazione di pannelli fotovoltaici e vedremo di definire una installazione modello adatta alla zona. Saranno dunque gli usuari stessi che decideranno se seguire o no in questo tipo di noleggio di installazioni. Chiaramente dopo un certo periodo di noleggio l’usuario potrà decidere di comperare l’installazione ad un prezzo di favore. Per quest’anno il piatto forte rimangono comunque i corsi pratici. Finché la domanda segue ai ritmi attuali ci siamo fissati l’idea di organizzare mensilmente un corso di costruzione di cucine ed un corso di docce solari. Parallelamente continuiamo a promuovere questo tipo di tecnologie in modo oseremmo dire discreto. Effettivamente non stiamo tentando di lanciarci noi stessi sul mercato ma tentiamo di fare in modo che una o meglio più persone della provincia lo facciano.

 

Collaborazione tecnica

Beh, l’esempio più conosciuto è quello di insegnare a pescare e non insegnare ad importare il pesce cileno (chiediamo scusa ai cileni). Se gettiamo un occhio al mercato peruano ci rendiamo conto che è un paese d’importazione fantastico. Tutto ma proprio tutto si importa. Dalla pasta alle mele passando dal riso ai giocattoli. A volte viene da piangere. Sacchi da 20kg contenenti tagliatelle di importazione il cui imballaggio contiene un valore nutritivo superiore al contenuto rimasto per mesi sotto il sole. Ma perché non farsi la pasta in casa con la farina peruana e uova delle proprie galline (o quelle del vicino?). Veramente fa male vedere come il popolo peruano si lascia manipolare dai media. Altro esempio la quinua, sembra sia una bomba di proteine e carboidrati, la coltivano fino a 4’000msm, la esportano in tutto il mondo ma il peruano non la mangia, mangiare quinua dicono sia sinonimo di povertà…. . Noi tentiamo in tutti i modi di far capire alla gente che con le proprie mani, con le proprie risorse, il Perù può e deve uscire da questo circolo vizioso. In tutti i nostri corsi cerchiamo di aprire gli occhi della gente e mostrare loro che effettivamente si può vivere in un altro modo. Purtroppo l’idea è quella che il cervello “gringo” è più sviluppato LUI può, il peruano no. Forse in tre anni non ce la faremo a cambiare la provincia e utilizzeremo molte forze ma siamo comunque convinti che seminando qua e là qualche frutto lo raccoglieremo.

 

Hasta Pronto

Carissimo lettore, se ti senti intrigato dal nostro progetto, se desideri più informazioni, se vuoi rincorrere un alpaca mooolto vicino alle stelle, non esitare, ci puoi visitare, “mailare”, scrivere al seguente indirizzo:

Luciano y Andrea RE

Parroquia Santa Ana

Yauri / Espinar

Dpto. de Cuzco

Perù

oppure:      intisolar@bluemail.ch

Se desideri sostenere finanziariamente il progetto, ti ringraziamo sin d’ora.

Il nostro conto è:

MBI Locarno

69-2810-2

commento: Andrea + Luciano Ré in Perù

 

La MBI gira i versamenti senza nessuna deduzione direttamente a noi.

 

La Missione Betlemme Immensee (MBI) è un’opera missionaria cattolica animata da personale religioso e laico che promuove gli scambi e la collaborazione tra culture e religioni diverse. La MBI è presente in Africa, America Latina Asia ed Europa. I suoi collaboratori, circa 200 persone tra laici e religiosi, sono attivi in vari settori della cooperazione allo sviluppo (formazione scolastica e professionale, salute e prevenzione sanitaria, attività sociali e promozione agricola) e della pastorale (gruppi biblici, promozione di comunità parrocchiali ed animazione).

Copyright © 2003 TALLER-INTI